venerdì 16 ottobre 2009

Il caso Medjugorje

Il post di martedí scorso su Radio Maria ha riscosso un certo interesse. Sarà forse anche perché in questi giorni si sta svolgendo un incontro dei responsabili delle varie stazioni radiofoniche aderenti alla Famiglia di Radio Maria. Tali responsabili hanno partecipato mercoledí scorso all’udienza generale, e il Papa li ha incoraggiati «a proseguire la loro importante opera a servizio della diffusione del Vangelo» (vedi qui).

Un lettore ha espresso qualche riserva sul fatto che Padre Livio difenda troppo acriticamente il fenomeno Medjugorje.

Il post è stato ripreso anche sul blog Messainlatino.it, soprattutto per chiedere a Padre Livio di trasmettere almeno una Messa in forma straordinaria. Ma, anche lí, diversi interventi sono stati su Medjugorje.

Allora ho chiesto a David che cosa ne pensasse di Medjugorie, e lui mi ha mandato questo pezzo:


«Su tuo invito entro su un tema “caldo” da oltre un quarto di secolo nella Chiesa: mi riferisco alle apparizioni di Medjugorje. Premetto che sono stato là in pellegrinaggio una sola volta, nel 1987, e che leggo con interesse, ma anche in fretta purtroppo, i messaggi due volte al mese... Da qui a definirmi un devoto di Medjugorje ne corre... Sono un osservatore!

Parto da un aspetto poco conosciuto della vicenda, perché molti lo ignorano e i media non ne hanno parlato adeguatamente. Già, perché se Roma non si è espressa sulle apparizioni (e come potrebbe? sono ancora in corso!), la diocesi di Civitavecchia, che è posta sotto quella di Roma, ha approvato il culto della cosí detta Madonnina delle Lacrime di Sangue, che — a detta del vescovo emerito Girolamo Grillo — è stata venerata pure da Giovanni Paolo II nei sacri palazzi. Ora, la statuina di Civitavecchia è la Regina della Pace di Medjugorje, quella delle apparizioni a sei croati dell’Erzegovina. Dubito sempre di certe preannunciate condanne vaticane su Medjugorje perché, dopo Civitavecchia, la Chiesa si contraddirebbe e non poco. Tra l’altro, mi risulta che Medjugorje sia persino nel catalogo dell’Opera Romana Pellegrinaggi e che fior di cardinali si siano recati sul posto. Suggerisco sempre ai miei conoscenti di non dare, poi, grande peso alle condanne della diocesi di Mostar (condanne tra l’altro in antitesi con la posizione della Chiesa croata e dell’arcidiocesi di Zagabria), dato che da decenni è in urto con i Francescani, ai quali fa capo la parrocchia delle apparizioni: è una vicenda per certi versi simile a quella di Saragozza, dove la diocesi e il santuario erano impegnati in una lotta molto accanita quando avvenne, sotto Filippo IV, il “milagro de los milagros”: la Madonna può benissimo prendere posizione in certe stupide beghe che sorgono all’interno della Chiesa. Come sarebbe bello che non accadessero, però...

A parte queste considerazioni, credo che i frutti di Medjugorje — con o senza il riconoscimento della soprannaturalità del fenomeno — parlino da soli: circa tre milioni di persone, battezzate e non, da tutto il mondo vanno ogni anno in una località sperduta e non certo amena della penisola balcanica, ogni giorno migliaia di cattolici si confessano e ricevono la Comunione, ai semplici è annunciata la Novella del Regno, moltissimi giovani cantano e pregano la Regina della Pace, titolo — va ricordato — conferito a Maria da Benedetto XV nel 1917, pochi giorni prima dei fatti di Fatima... Chiederei ai critici che cosa vedono di male in tutto questo... Perché disprezzano questa bella manifestazione di pietà popolare... e infine che vantaggio ne avrebbe la Chiesa a porsi di ostacolo a un fenomeno che potrebbe essere di origina soprannaturale? Davvero il passato non ci ha insegnato niente? Per cinquant’anni sacerdoti, vescovi e persino due papi si sono dedicati a perseguitare Padre Pio, con quale frutto, domando? Perché ripetere l’errore, dimostrando come minimo poca lungimiranza? Se è vero che occorre grande prudenza ed è necessario usare discernimento, è altrettanto vero che è cosa saggia stare a osservare dall’esterno, senza approvare né opporsi, una manifestazione di fede che, almeno per adesso, non ha richiesto pronunciamenti né sfidato l’autorità della Chiesa. Quando è stato necessario, come nei recenti fatti di cronaca, Roma si è mossa: è parso, però, che lungi dallo sfrondare l’albero di Medjugorje da un ramo secco o dal correggerne una devianza, la Santa Sede abbia voluto estirpare un’erbaccia nata lí attorno, ma che nulla aveva a che vedere con la pianta principale. Un po’ come successe a Lourdes, quando si moltiplicarono le false veggenti, per opera del Nemico.

Quanto potremo stare a guardare, senza pretendere prese di posizione? Magari per anni... Medjugorje contiene abbastanza materiale da tenere impegnata la Chiesa per parecchio tempo. Ma non si tratta solo di messaggi della Vergine, sia ben inteso. In pancia al “caso Medjugorje” si trovano centinaia di guarigioni inspiegabili, migliaia di conversioni di peccatori accaniti e persino parecchie decine di fenomeni celesti con decine di migliaia di testimoni. Chi ti scrive ha sulla scrivania, chiuse in un cassetto, alcune foto regalategli nel 1992 da un sacerdote: in esse, assolutamente non passate da photoshop, si vede il sole a Medjugorje che si muove in cielo, prende la forma di una colomba e infine disegna una grande M. Non entreranno mai in nessun processo, ma qualcosa devono significare per un credente anche se di natura portato allo scetticismo. Padre René Laurentin raccontava di essersi stupito a vedere che i passeri, prima tanto turbolenti sotto il tetto della chiesa parrocchiale di Medjugorje, al momento dell’apparizione se ne stavano zitti e immobili... Della chiesa in questione (Medjugorje è e vuol essere una apparizione “per la parrocchia”, non dimentochiamolo) va notato che è intitolata a San Giacomo, proprio l’apostolo a cui Maria apparve in vita mentre stava predicando in terra iberica. È, appunto, la Vergine del Pilar di Saragozza.

Circa la Chiesa e Medjugorje, sicuramente qualcosa di interessante dirà in materia il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II, che di Medjugorje è stato un testimone. Già adesso però non mancano i cardinali, i vescovi e le grandi personalità che sono stati nella parrocchia bosniaca in pellegrinaggio. Riporto solo il bel commento di Don Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma e presidente degli esorcisti cattolici: “Medjugorje è una fortezza contro satana. Satana odia Medjugorje perché è un luogo di conversione, di preghiera, di trasformazione della propria vita... Il “testamento” di Maria, le Sue ultime parole scritte nel Vangelo, sono «fate ciò che Lui vi dirà». Qui a Medjugorje, la Madonna insiste ancora che le leggi del Vangelo siano rispettate. L’Eucaristia è al centro di tutti i gruppi di Medjugorje, perché la Madonna porta sempre a Gesú. Questo è la Sua principale preoccupazione: farci vivere le parole di Gesú”.

Ricordiamoci infine di Gamaliele: “Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!”. Meno che mai di trovarci a far guerra a Colei che è “terribile come esercito schierato a battaglia”...».


Se devo dire la mia su tale questione, dirò che, almeno per il momento, sospendo qualsiasi giudizio. Anch’io, come Davide, sto a guardare. Semmai, rispetto a Davide, sono un tantino piú disincantato. Per esempio, sono piuttosto scettico riguardo ai vari fenomeni solari, ricorrenti in non poche apparizioni (magari, una volta o l’altra, vi spiegherò perché). Diversamente da lui, non sono mai stato a Medjugorje. Ciò non mi impedisce però di osservare da lontano.

“Osservare” significa... osservare; non significa chiudere gli occhi. Significa considerare i fatti che avvengono e interrogarsi sul loro valore, senza aver la pretesa di giungere immediatamente a una conclusione. Anch’io rimango impressionato dai “frutti di Medjugorje”, a cui David fa riferimento. Ebbene, il mio ragionamento è: se Medjugorje fosse un’impostura, se fosse cioè un’opera del demonio (è possibile, non possiamo escluderlo a priori), beh, allora dovrei concludere che il diavolo non sa fare il suo mestiere, perché, a quanto pare, i risultati che ottiene sono l’opposto delle sue aspettative. Se invece le apparizioni di Medjugorje sono autentiche, beh, in questo caso, devo dire che il diavolo sta facendo benissimo il suo lavoro, creando divisione, insinuando il dubbio, suscitando cattivi modelli, ecc.

Corre voce che ci sarà presto un pronunciamento di Roma in materia (vi fa riferimento anche il solitamente bene informato Robert Moynihan nella sua Letter #31). Staremo a vedere. Personalmente, non sento tutto questo bisogno di pronunciamenti. Credo anch’io che, in questi casi, l’atteggiamento di Gamaliele sia quello migliore. In ogni modo, non appena Roma si sarà pronunciata (Roma locuta, causa finita), mi adeguerò senza difficoltà al suo giudizio.