Si direbbe che Paradigmenwechsel (“cambiamento
del paradigma”) sia un’espressione particolarmente cara al Card. Walter Kasper.
L’aveva usata nella relazione con cui aveva introdotto i lavori del Concistoro
straordinario sulla famiglia il 14 febbraio 2014 (qui il testo completo; qui una sintesi).
In quell’occasione, l’aveva cosí illustrata:
Se si pensa all’importanza delle famiglie per il futuro della Chiesa, il numero in rapida crescita delle famiglie disgregate appare una tragedia ancora piú grande. C’è molta sofferenza. Non basta considerare il problema solo dal punto di vista e dalla prospettiva della Chiesa come istituzione sacramentale; abbiamo bisogno di un cambiamento del paradigma e dobbiamo — come lo ha fatto il buon Samaritano (Lc 10:29-37) — considerare la situazione anche dalla prospettiva di chi soffre e chiede aiuto.
Il cambio di paradigma consisterebbe dunque in un mutamento
di prospettiva: occorre considerare i problemi della famiglia non piú solo dal
punto di vista della Chiesa, intesa come istituzione sacramentale, ma anche da
quello “di chi soffre e chiede aiuto”. Viene proposta anche un’icona del nuovo
paradigma: la Chiesa deve diventare come il buon Samaritano, deve cioè “farsi
prossimo” di chi si trova in una situazione di disagio.