martedì 31 gennaio 2017

Ritorno al passato



Circa un anno fa, precisamente il 23 febbraio 2016, scrissi un post su quella che mi sembrava una tendenza serpeggiante nella Chiesa d’oggi: la nostalgia degli anni immediatamente successivi alla conclusione del Concilio Vaticano II (“Formidabili quegli anni”). Mi sono tornate in mente quelle riflessioni nei giorni scorsi per due o tre circostanze. La prima è stata la lettura di un articolo del Timone sull’esortazione apostolica Amoris laetitia, la quale non sarebbe altro che la riproposizione delle tesi sostenute negli anni Ottanta dal Padre Bernhard Häring. La seconda circostanza è stata l’attacco del Prof. Andrea Grillo al Card. Carlo Caffarra sulla rivista Munera, nel quale si rievoca la protesta di un gruppo di teologi italiani alla fine degli anni Ottanta (capeggiata, anche questa, da Padre Häring). In questi giorni, infine, la notizia, data da SandroMagister e confermata dalla rivista dei gesuiti America, della costituzione di una commissione deputata alla revisione dell’istruzione Liturgiam authenticam (28 marzo 2001). Potrebbero sembrare — e senz’altro sono — fatti slegati fra loro; c’è però un filo rosso che li accomuna: lo sguardo rivolto al passato.

domenica 29 gennaio 2017

«Quaerite Dominum, omnes mansueti terrae»



Matthew most probably wrote his gospel for a Jewish-Christian community. This explains why we so often encounter in this gospel expressions like “All this took place to fulfill what the Lord had said through the prophet.” We saw it also last Sunday, when Matthew considered the return of Jesus to Galilee as the fulfillment of Isaiah’s prophecy. What Matthew is very keen on is to show that Jesus is the expected Messiah of Israel.

giovedì 26 gennaio 2017

«Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne»


1 O Dio, perché ci respingi per sempre,
fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?
 2 Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi.
 Hai riscattato la tribú che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
 3 Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario.
 4 Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea,
issarono le loro bandiere come insegna.
 5 Come gente che s’apre un varco verso l’alto
con la scure nel folto della selva,
6 con l’ascia e con le mazze
frantumavano le sue porte.
 7 Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
8 pensavano: «Distruggiamoli tutti».
Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio.
 9 Non vediamo piú le nostre bandiere,
non ci sono piú profeti
e tra noi nessuno sa fino a quando.
 10 Fino a quando, o Dio, insulterà l’avversario?
Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome?
 11 Perché ritiri la tua mano
e trattieni in seno la tua destra?
 12 Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi,
ha operato la salvezza nella nostra terra.
 13 Tu con potenza hai diviso il mare,
hai spezzato la testa dei draghi sulle acque.
 14 Tu hai frantumato le teste di Leviatàn,
lo hai dato in pasto a un branco di belve.
 15 Tu hai fatto scaturire fonti e torrenti,
tu hai inaridito fiumi perenni.
 16 Tuo è il giorno e tua è la notte,
tu hai fissato la luna e il sole;
17 tu hai stabilito i confini della terra,
l’estate e l’inverno tu li hai plasmati.
 18 Ricòrdati di questo:
il nemico ha insultato il Signore,
un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome.
 19 Non abbandonare ai rapaci la vita della tua tortora,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
 20 Volgi lo sguardo alla tua alleanza;
gli angoli della terra sono covi di violenza.
 21 L’oppresso non ritorni confuso,
il povero e il misero lodino il tuo nome.
 22 Àlzati, o Dio, difendi la mia causa,
ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno.
 23 Non dimenticare il clamore dei tuoi nemici;
il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine.


Salmo 73 (74)

domenica 22 gennaio 2017

«Lux orta est»



On this Sunday, we start the reading of Matthew’s gospel that will accompany us during the present liturgical year. Since the gospels are four and we read them in pieces, in a discontinuous way, it is difficult for us to have a comprehensive view of them. Today’s passage can help us to assemble the different details we have about Jesus’ movements. We know that Mary and Joseph were from Nazareth in Galilee; but Jesus was born at Bethlehem in Judea, because of a census. After the visit of the magi, his family was forced to take refuge in Egypt, to avoid the persecution of Herod. After Herod’s death, they came back to the land of Israel and settled down in Nazareth, where Jesus grew up and lived until he was thirty (that is why he was known as Jesus of Nazareth or the Nazarene). The baptism, with which he began his public life, and the following temptations in the desert took place in Judea. Today’s gospel tells us that, since John the Baptist had been arrested, Jesus prudently preferred to withdraw to his homeland, Galilee. Then Matthew states that Jesus “left Nazareth and went to live in Capernaum.” He does not tell us why; but we know from Luke that he was forced to leave his hometown after visiting the synagogue there, when he said: “No prophet is accepted in his own native place” (Lk 4:16-30). Therefore, he took up his residence in Capernaum, a town on the northern shore of the Sea of Galilee, around thirty kilometers from Nazareth, and made it his headquarters. There he started his ministry, which was not confined to Capernaum, but covered the whole Galilee.

mercoledì 18 gennaio 2017

Ancora sulla FSSPX



Un lettore, che dichiara di trovarsi in genere in sintonia con quanto vado sostenendo in questo blog, mi ha scritto per esprimere il suo dissenso a proposito delle idee da me espresse nel post del 4 gennaio scorso (“Modi diversi di vivere la tradizione”). E mi sottopone una serie di domande piuttosto impegnative:

domenica 15 gennaio 2017

«Ecce Agnus Dei»



This second Sunday in Ordinary Time still reflects Christmastide that we left behind last week. Today’s gospel is connected with the baptism of Jesus. The protagonist of this liturgy is John the Baptist, who accompanied us through Advent and Christmas up to last Sunday. In today’s gospel, he bears his witness to Jesus. Maybe this is the most important moment in his life. Admittedly, he had started to testify to Jesus even from his mother’s womb: when Mary expecting Jesus visited Elizabeth pregnant with John, this one leaped for joy, feeling the presence of Jesus. One of the prefaces of Advent depicts the scene as follows: “John the Baptist sang of his coming;” and immediately afterwards, referring to his adult testimony, it adds: “and proclaimed his presence when he came.” This is the great merit of John the Baptist: to recognize Jesus and to show his presence in the world.

giovedì 12 gennaio 2017

A proposito di proselitismo



Domenica scorsa, festa del Battesimo del Signore, Papa Francesco, durante l’Angelus, è tornato sul tema del proselitismo. Dopo aver citato alcuni versetti della prima lettura del giorno (il “primo canto del Servo del Signore”) — «Non griderà, né alzerà il tono … non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità» (Is 42,2-3) — il Santo Padre ha proseguito:
Ecco lo stile di Gesú, e anche lo stile missionario dei discepoli di Cristo: annunciare il Vangelo con mitezza e fermezza, senza gridare, senza sgridare qualcuno, ma con mitezza e fermezza, senza arroganza o imposizione. La vera missione non è mai proselitismo ma attrazione a Cristo. Ma come? Come si fa questa attrazione a Cristo? Con la propria testimonianza, a partire dalla forte unione con Lui nella preghiera, nell’adorazione e nella carità concreta, che è servizio a Gesú presente nel piú piccolo dei fratelli. A imitazione di Gesú, pastore buono e misericordioso, e animati dalla sua grazia, siamo chiamati a fare della nostra vita una testimonianza gioiosa che illumina il cammino, che porta speranza e amore.

domenica 8 gennaio 2017

«Unxit eum Deus Spiritu Sancto et virtute»



Maybe the oldest testimony to the baptism of Jesus is that of Peter, which we have heard in the second reading. Speaking in the house of Cornelius, Peter said: “You know … what has happened all over Judea, beginning in Galilee after the baptism that John preached, how God anointed Jesus of Nazareth with the Holy Spirit and power (unxit eum Deus Spiritu Sancto et virtute).” This is the point of the event we celebrate today: more than the baptism in itself—Jesus did not need to be baptized—his anointing with the Holy Spirit and power. Jesus is consecrated by God as the Messiah, thus starting his public ministry.

venerdì 6 gennaio 2017

«Quae stella sole pulchrior coruscat?»




We could say that the leading actor of the Epiphany is a star. Not in the figurative sense we give to this term in the show business, but in the literal meaning of the word. Not only in the gospel is a mysterious star mentioned, which leads the magi from the east to Bethlehem; but all today’s liturgy is full of references to that star.

mercoledì 4 gennaio 2017

Modi diversi di vivere la tradizione




Questo blog (nato col titolo Senza peli sulla lingua e trasformatosi dal giugno scorso in Antiquo robore) ha avuto tre fasi: la prima, la piú lunga e la piú prolifica (359 post), va dalla sua nascita (gennaio 2009) fino al luglio 2011; la seconda è stata la piú breve (si è limitata a pochi mesi del 2013, tra marzo e maggio, con un occasionale sconfinamento nel mese di ottobre) e la meno feconda (8 post); la terza è quella attuale: iniziata un anno fa (gennaio 2016), ha finora prodotto 100 post (c’è però da dire che piú della metà di essi è costituito dalle mie omelie domenicali).

domenica 1 gennaio 2017

Theotokos



In the liturgy, as renewed after the Second Vatican Council, there are only two octaves left, for the two main solemnities of the liturgical year, that is, Christmas and Easter. Which means that these two solemnities continue to be celebrated for eight days: it is as if on each day of the octave it were Christmas or Easter. In the liturgy of an octave you can find texts which say that “today” that mystery has been accomplished: for instance, if you check your missal, you will see that one of the entrance antiphons of this Mass precisely begins by saying: “Today a light will shine upon us, for the Lod is born for us…” Even the gospel takes up again the story of the shepherds. It is the same gospel as at the Mass at Christmas dawn. But today’s selection adds a verse, to let us know what happened on the eighth day: “When eight days were completed for his circumcision, he was named Jesus, the name given him by the angel before he was conceived in the womb.” The events we specifically commemorate today are the circumcision of the Lord, according to the law, and the conferral of the Holy Name of Jesus.