Nel suo editoriale di ieri su Libero,
Antonio Socci è tornato sul tema da noi affrontato nel post di venerdí scorso, quello dell’irreversibilità delle
riforme di Papa Francesco; e lo fa, anche lui, riprendendo alcune affermazioni
di Mons. Victor Manuel Fernandez contenute nell’intervista al Corriere della sera
del 10 maggio 2015.
lunedì 25 settembre 2017
domenica 24 settembre 2017
«Quod iustum fuerit, dabo vobis»
We start today the reading of the fifth and
last book of Matthew’s gospel, which is about the approaching advent of the
kingdom of heaven. The events narrated in this part take place in Judea and in
Jerusalem, just before Jesus’ passion. The parable of the workers in the
vineyard is peculiar to Matthew; we do not find it in the other gospels. Since
this evangelist writes his gospel for the Jews who had become Christian, his
concern is to explain them how come God, who had chosen Israel as his people,
now is turning to the pagans.
venerdì 22 settembre 2017
Riforme e controriforme
L’altro giorno Edward Pentin, riferendo sul nuovo motu proprio Summa
familiae cura (National Catholic Register, 19 settembre 2017), terminava il suo articolo con le
seguenti parole:
Il Register è venuto a sapere, da fonte affidabile, che membri dell’episcopato tedesco sarebbero rimasti delusi dall’andatura della riforma di Francesco, e avrebbero esercitato pressioni sul Papa per accelerarla. Di qui il motu proprio odierno [Summa familiae cura] e Magnum principium, [il motu proprio] sulle traduzioni liturgiche pubblicato la settimana scorsa. Aspetto importante, si dice che siano preoccupati che le riforme non verranno revocate da un papa futuro, e perciò vorrebbero che esse siano, per quanto possibile, scolpite nella pietra (set in stone), magari per mezzo di una Costituzione apostolica.
lunedì 18 settembre 2017
Fra linguaggio inclusivo e banalità
A qualcuno il problema delle traduzioni bibliche e liturgiche, affrontato
nel post della settimana scorsa, a seguito della pubblicazione del motu proprio
Magnum principium, potrebbe apparire una questione di lana
caprina; primo, perché si tratta di traduzioni (e si suppone che queste
siano affidate ad esperti); secondo, perché, in fondo, cambia ben poco (invece
di recognoscere, la Santa Sede si limiterà d’ora in poi a “confermare” le traduzioni,
già approvate dagli episcopati nazionali). Per dimostrare che, invece, si
tratta di una questione di non poco conto, prenderò un esempio dalla liturgia
odierna. Prima lettura: prima lettera di San Paolo a Timoteo 2:1-8; vangelo:
Luca 7:1-10. Farò riferimento alle traduzioni inglesi rispettivamente del
Lezionario e del Messale Romano, che sono state entrambe condotte sulla base
dell’istruzione Liturgiam authenticam (2001) e che, in base al recente
motu proprio, potrebbero essere riviste.
domenica 17 settembre 2017
«De cordibus vestris»
We are still reading the discourse on the
Church. If you remember, last Sunday Jesus gave his disciples some instructions
about fraternal correction; today he speaks of forgiveness. Both “admonish
sinners” and “forgive offenses” are works of spiritual mercy. It means that the
Church is a “house of mercy”—the place where Christians, recognizing themselves
as sinners, correct each other and forgive each other.
lunedì 11 settembre 2017
Colpo di spugna
Sabato scorso è stato emanato il motu proprio Magnum principium,
con il quale viene modificato il can. 838 del Codice di diritto canonico,
riguardante le rispettive competenze di Santa Sede, Conferenze episcopali e
Vescovi diocesani nell’ordinamento della liturgia. Il bollettino della Sala stampa della Santa Sede ha pubblicato il motu proprio insieme con una “Nota
circa il can. 838 del C.I.C.” e un commento al motu proprio del Segretario
della CCDDS.
domenica 10 settembre 2017
«Corripe eum»
It is already several weeks that we are reading
the fourth part of Matthew’s gospel, which is about the Church as first-fruits
of the kingdom of heaven. Up to now we have read passages from its narrative
section: the miracle of the loaves; Jesus walking on the water; the meeting
with the Canaanite woman; Peter’s profession of faith and his pre-eminence; the
first prediction of the passion. As usual, after the narrative section, we find
a discourse—in this case, the “discourse on the Church.”
giovedì 7 settembre 2017
Irreversibile? Una domanda.
Avrei preferito non esprimermi sul recente discorso del Papa ai
partecipanti alla Settimana liturgica nazionale (24 agosto 2017), che ha fatto tanto discutere i
commentatori soprattutto per la frase «la riforma
liturgica è irreversibile». In genere, quando tutti dicono la loro, avendo
l’impressione che sia stato ormai già detto tutto, mi passa la voglia di
aggiungere qualcosa, che rischia di essere solo una inutile ripetizione.
Inoltre, per me che varie volte ho invocato interventi piú autorevoli da parte
del Pontefice, vedere che, finalmente, Papa Francesco aveva fatto un discorso
come Dio comanda non poteva che rallegrarmi. Magari, l’appellarsi all’«autorità
magisteriale» poteva sembrare un po’ fuori luogo, visto che finora non lo si
era mai fatto per questioni di ben altra rilevanza; ma, insomma, lasciamo
perdere, andava bene cosí.
domenica 3 settembre 2017
«Vade post me!»
The gospel selection we have just heard is the
continuation of last Sunday’s passage. We are still at Caesarea Philippi, where
Simon had recognized Jesus as the Messiah—“You are the Christ, the Son of the
living God”—and Jesus had conferred on Simon the primacy over the Church—“You
are Peter, and upon this rock I will build my Church.”
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