lunedì 14 novembre 2016

Un calendario liturgico italiano?



Giorni fa Don Andrea Caniato ha pubblicato, sul suo profilo Facebook, la lettera del Card. Angelo Bagnasco, con cui si comunica ai Vescovi italiani che d’ora in poi la ricorrenza di San Nicola (6 dicembre) sarà celebrata nelle diocesi italiane come “memoria obbligatoria”. La cosa non può che farmi piacere. Tale comunicazione però suscita in me anche alcune riflessioni.

1. La prima cosa che balza agli occhi è la lentezza delle procedure. La proposta fu presentata dall’Arcivescovo di Bari all’assemblea della CEI, e fu approvata a larghissima maggioranza, nel 2011. La recognitio della Congregazione per il culto divino è arrivata il 4 novembre 2016. Non so, e non voglio sapere, da chi sia dipeso il ritardo; ma, sinceramente, cinque anni, per ottenere una recognitio, sembrano eccessivi.

2. L’Italia credo che sia il solo paese al mondo a non avere un calendario liturgico proprio. Finora le uniche celebrazioni proprie erano quelle dei Santi Patroni (Francesco d’Assisi e Caterina da Siena), già presenti nel calendario romano generale, ma celebrati in Italia col grado di “festa”. Ora si aggiunge San Nicola, che verrà celebrato come “memoria obbligatoria”. Chiedo: non sarebbe il caso di preparare un calendario proprio della Chiesa in Italia? Credo che, per compilarlo ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta: l’Italia penso che sia il paese che ha espresso, nel corso dei secoli, il maggior numero di santi; e di questo dobbiamo essere fieri e rendere grazie al Signore. A titolo puramente indicativo, provo a buttar giú un elenco dei santi che potrebbero apparire in tale calendario: Luigi Orione (12 marzo); Gianna Beretta Molla (28 aprile); Giuseppe Benedetto Cottolengo (30 aprile); Annibale Maria Di Francia (1° giugno); Giuseppe Cafasso (23 giugno); Luigi Guanella (24 ottobre); Giuseppe Moscati (16 novembre). Ne potrebbero far parte anche alcuni beati: Pio IX (7 febbraio); Giovanni da Fiesole (18 febbraio); Antonio Rosmini (1° luglio); Alfredo Ildefonso Schuster (30 agosto); Paolo VI (26 settembre); Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi (25 novembre); Giacomo Alberione (26 novembre); Bartolo Longo (5 ottobre); Giuseppe Toniolo (7 ottobre). Mi sembrano tutte figure, a diverso titolo, particolarmente significative per il nostro paese. Oltre alla celebrazione di questi santi e beati (e di eventuali altri), personalmente renderei obbligatorie anche le memorie di San Bernardino da Siena (20 maggio) e di Santa Rita da Cascia (22 maggio), rispettivamente per la diffusione della predicazione in varie regioni italiane e per l’estensione della devozione. Non mi dispiacerebbe poi che in tutte le diocesi italiane si celebrasse anche la memoria della Madonna di Loreto (10 dicembre) e che al 13 settembre si istituisse una celebrazione mariana a ricordo della consacrazione dell’Italia al Cuore immacolato di Maria (1959).

3. Nella lettera del Card. Bagnasco si fa riferimento all’«approvazione della traduzione della terza edizione del Messale Romano». Beh, che fine ha fatto? Mi sono occupato della cosa piú volte su questo blog (si veda l’ultimo post in proposito). Anche qui non so e non mi interessa dove si sia arenata tale traduzione. Ma, siccome la terza edizione tipica del Missale Romanum è stata approvata nel 2000, pubblicata nel 2002 ed emendata nel 2008, non sarebbe il caso che, dopo sedici anni, i fedeli italiani potessero finalmente goderne le ricchezze?
Q