Cari Amici, avrete notato che sono diversi giorni che il blog non viene aggiornato. Avete diritto a una parola di spiegazione. Come sapete, da qualche settimana sono tornato in Italia e ho ripreso il mio consueto lavoro nella comunità, nella scuola e nella parrocchia. Ebbene, devo confessare che, almeno per il momento, non riesco a stare dietro al blog. Non è la prima volta che mi capita: anche quando mi ero trasferito dalle Filippine in India era successo qualcosa di simile. Il cambiamento di ambiente e di attività comporta inevitabilmente una fase di adattamento. In quel caso, dopo qualche tempo, riuscii a organizzarmi.
Ora, direi, stiamo a vedere che cosa succede: se, anche questa volta, dopo una prima fase di rodaggio, riesco a trovare il modo di conciliare l’attività di blogger con i vari impegni a cui devo attendere quotidianamente, oppure no. Se non sarà possibile, significa che sarò costretto a sospendere tale attività. Mi dispiacerebbe, perché ho notato che Senza peli sulla lingua, in questi dieci mesi, ha riscosso un lusinghiero successo in termini di interesse e numero di lettori (proprio in questi giorni in un blog peruviano esso è stato definito “prestigioso”!). Ma, dovendo operare una scelta fra le incombenze richieste dall’obbedienza e un’attività di libera iniziativa, non c’è dubbio da che parte penderà la bilancia: è ovvio che per un religioso al primo posto viene sempre l’obbedienza. “In la sua voluntate è nostra pace”.