Sicché la Corte europea per i diritti umani ha sentenziato che la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche italiane costituisce una violazione alla libertà di religione degli alunni.
Se qualcuno si chiedeva a che cosa sarebbe servita l’Europa, eccolo servito: ora ha la risposta alla sua domanda. Finora l’Europa s’era limitata a rifiutare di riconoscere le proprie radici cristiane: beh — pensavamo — poco male; se l’Europa vuole essere laica, che lo sia pure; l’importante è che ci lasci liberi di credere in ciò che vogliamo e di esprimere liberamente le nostre convinzioni.
Ora capiamo come intende l’Europa la libertà religiosa: per rispettare la libertà religiosa delle minoranze, la maggioranza non può esprimere la propria fede. Le minoranze hanno diritto a essere tutelate; la maggioranza, no. Per essa non esiste libertà religiosa. Esporre il simbolo della sua fede non fa parte della sua libertà; è una violazione della libertà altrui. Si è liberi di professare qualsiasi religione; si è liberi di non professarne alcuna; non si è liberi di essere e apparire cristiani.
In questa Europa l’omofobia è un crimine; se qualcuno si permette di mettere in discussione i dogmi connessi con l’Olocausto finisce in prigione; in questi casi la Corte europea non si preoccupa dei diritti di chi non crede nelle “nuove religioni”. Solo quando si tratta di Cristianesimo nasce la preoccupazione per la tutela dei non-credenti.
Mi chiedo: ma che cosa ci stiamo a fare in questa Europa? che cosa aspettiamo a uscirne? Chiedo se sia possibile, almeno a titolo personale, uscire dall’Unione Europea: non la sento la mia patria; anzi mi vergogno di essa. Non ho sottoscritto il Trattato di Lisbona. Non voglio saperne di questa Europa massonica. Non voglio piú essere considerato cittadino europeo e voglio che sia cancellata dal mio passaporto la scritta “Unione Europea”: la considero una violazione della mia libertà personale. Farò ricorso alla Corte europea per i diritti umani: chissà se i miei diritti troveranno tutela...
Se qualcuno si chiedeva a che cosa sarebbe servita l’Europa, eccolo servito: ora ha la risposta alla sua domanda. Finora l’Europa s’era limitata a rifiutare di riconoscere le proprie radici cristiane: beh — pensavamo — poco male; se l’Europa vuole essere laica, che lo sia pure; l’importante è che ci lasci liberi di credere in ciò che vogliamo e di esprimere liberamente le nostre convinzioni.
Ora capiamo come intende l’Europa la libertà religiosa: per rispettare la libertà religiosa delle minoranze, la maggioranza non può esprimere la propria fede. Le minoranze hanno diritto a essere tutelate; la maggioranza, no. Per essa non esiste libertà religiosa. Esporre il simbolo della sua fede non fa parte della sua libertà; è una violazione della libertà altrui. Si è liberi di professare qualsiasi religione; si è liberi di non professarne alcuna; non si è liberi di essere e apparire cristiani.
In questa Europa l’omofobia è un crimine; se qualcuno si permette di mettere in discussione i dogmi connessi con l’Olocausto finisce in prigione; in questi casi la Corte europea non si preoccupa dei diritti di chi non crede nelle “nuove religioni”. Solo quando si tratta di Cristianesimo nasce la preoccupazione per la tutela dei non-credenti.
Mi chiedo: ma che cosa ci stiamo a fare in questa Europa? che cosa aspettiamo a uscirne? Chiedo se sia possibile, almeno a titolo personale, uscire dall’Unione Europea: non la sento la mia patria; anzi mi vergogno di essa. Non ho sottoscritto il Trattato di Lisbona. Non voglio saperne di questa Europa massonica. Non voglio piú essere considerato cittadino europeo e voglio che sia cancellata dal mio passaporto la scritta “Unione Europea”: la considero una violazione della mia libertà personale. Farò ricorso alla Corte europea per i diritti umani: chissà se i miei diritti troveranno tutela...