mercoledì 4 marzo 2009

Primo bilancio

Non è mai simpatico parlare di sé, ma una volta tanto non si può evitare di farlo. Il blog sta avendo una discreta diffusione: ha superato ampiamente i cento visitatori quotidiani. Per essere nato da un mese, non ci si può lamentare. La maggior parte dei lettori è, naturalmente, in Italia; ma ci sono nutriti gruppi di visitatori in Brasile, in Francia, in Ungheria e in Portogallo. Altri sono sparsi nei vari continenti (c'è qualche lettore anche in Cina!). La cosa, naturalmente, non può che farmi piacere.

Alcuni post sono stati tradotti in altre lingue. Avevo già segnalato la traduzione in francese della mia replica a Küng (Benoît et moi); lo stesso post è stato tradotto pure in portoghese dal sito dell'Associazione culturale brasiliana Monfort. Ora il sito Benoît et moi ha pubblicato anche la traduzione francese del mio articolo su Concilio e "spirito del Concilio" (vedi qui), ripresa anche dal sito Eucharistie sacrament de la miséricorde e da Le Forum Catholique (molto interessanti e significativi i commenti finora pubblicati: ancora una volta la Francia dimostra di avere una marcia in piú rispetto all'Italia).

Segnalazioni del blog sono state fatte dalla Lista dei Siti cattolici in Italia, dal blog Papa Ratzinger [2], dal sito Maràn athà e infine, ieri, sul sito StoriaLibera.it. Bene. Grazie a tutti per l'apprezzamento.

Una cosa però vorrei aggiungere. Ho notato, in genere, una tendenza a prendere le distanze: non si può fare a meno di riconoscere che si tratta di "una voce fuori dal coro" (vedi la segnalazione di ieri su StoriaLibera.it), che desta una certa curiosità perché va controcorrente, ma, appunto per questo, meglio stare sul chi va là. Per carità, nulla da eccepire: si tratta di posizioni assolutamente legittime. Io per primo prendo le distanze da me stesso, non essendo poi neppure io cosí sicuro di quel che dico. Eppure, voglio aggiungere qualcosa.

Per esempio, il sito Monfort introduce il mio post su Küng con queste parole: "Embora não concordemos com todas as idéias e modos de expressão do autor, publicamos esse artigo pelas boas verdades que diz contra o modernista Hans Kung e outros inimigos do Papa Bento XVI. Viva o Papa!". Ripeto, pienamente legittimo dissentire su alcune o anche tutte le mie idee e, ancora di piú, sul mio modo di esprimermi (io stesso ho sentito il dovere di correggermi). Ma mi chiedo: possibile che in tutto l'orbe cattolico non si sia trovato nessun altro, piú autorevole, piú preparato, piú equilibrato di questo "Querciolino errante" (l'ultimo arrivato nella blogosfera) per replicare a certi moloc della moderna teologia?

Da parte sua, il sito Eucharistie sacrament de la miséricorde presenta il mio articolo sullo spirito del Concilio in questo modo: "A notre avis cet article pose plus de questions qu'il n'apporte de réponses". Gli autori del sito non immaginano che soddisfazione mi abbiano dato: non potevano farmi complimento piú bello. Non ho mai cercato di dare risposte; credo che sia piú che sufficiente porre domande. Ed è forse proprio questo che ci manca oggi: non siamo piú capaci di mettere nulla in questione. Accettiamo tutto passivamente. E se c'è qualcosa che fa problema, andiamo subito alla ricerca della soluzione bell'e pronta, della risposta pre-confezionata, che ci metta l'anima in pace. Esattamente quello che fanno le ideologie, di cui parlavo ieri: hanno sempre pronta una risposta per ogni questione. Ma il piú delle volte la realtà è un po' piú complessa delle loro facili spiegazioni. E noi non siamo capaci di accettare questa complessità; essa ci mette in crisi, perché richiede riflessione, apertura, spirito critico, disponibilità a rivedere le nostre conclusioni. Chi è capace di farlo? Meglio affidarsi al politicamente corretto. Se solo questo blog aiutasse qualcuno a porsi qualche dubbio, a ragionare con la sua testa, penso che avrà svolto un egregio servizio.