lunedì 31 agosto 2009

L'antica alleanza ancora valida?

L’altro giorno l’agenzia Catholic News Agency (CNA) ha pubblicato una notizia che ha attirato la mia attenzione. Essendomi già occupato, nei primi giorni di vita di questo blog, del problema del rapporto fra antica e nuova alleanza (vedi qui), mi fa piacere notare che da qualche parte ci si sta incominciando a rendere conto dell’inopportunità di certo linguaggio theologically correct, che inevitabilmente porta alla professione di vere e proprie eresie. I Vescovi americani intanto hanno corretto il loro “Catechismo degli adulti”, dove si affermava senza mezzi termini che l’alleanza con gli ebrei “rimane eternamente valida per loro”. Il nuovo testo non è che mi piaccia granché, ma per lo meno si limita a citare San Paolo, senza fare affermazioni eretiche. Il comunicato della Conferenza episcopale poi non è che brilli per chiarezza, ma almeno dice esplicitamente che l'antica alleanza trova il suo compimento in Cristo. Riporto una mia traduzione della notizia.


Washington DC, 28 agosto 2009 (CNA). – I Vescovi americani hanno comunicato che il Vaticano ha concesso la recognitio a una modifica nel Catechismo cattolico per gli adulti statunitense, che chiarisce l’insegnamento cattolico sull’alleanza degli ebrei con Dio.

La prima versione del catechismo, nella sua trattazione dell'alleanza di Dio con gli ebrei, affermava: «L’alleanza che Dio concluse con il popolo ebraico attraverso Mosè rimane eternamente valida per loro».

Il testo modificato dice: «Il popolo ebraico, che Dio scelse per primo per ascoltare la sua Parola, ha “l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne”». Nel passo riveduto si cita il capitolo 9 della lettera ai Romani e il paragrafo 839 del Catechismo della Chiesa Cattolica.

La recognitio del Vaticano è una dichiarazione che un documento è in linea con l’insegnamento cattolico. La modifica era stata approvata nella riunione del giugno 2008 dei Vescovi americani a Orlando in Florida.

Un comunicato stampa della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB) affermava: «Il chiarimento non è una modifica nell’insegnamento della Chiesa. Esso riflette l’insegnamento della Chiesa secondo cui tutte le precedenti alleanze che Dio aveva concluso con il popolo ebraico si sono compiute in Gesú Cristo attraverso la nuova alleanza, stabilita con la sua morte sacrificale sulla croce. I cattolici credono che il popolo ebraico continua a vivere entro la verità dell’alleanza che Dio stabilí con Abramo, e che Dio continua a essere a loro fedele». Il comunicato stampa dell’USCCB citava un passo della Costituzione del Concilio Vaticano II Lumen gentium, che insegna che il popolo ebraico «rimane molto caro a Dio; perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili».

In giugno [2008] i Vescovi statunitensi avevano chiarito anche un documento del 2002 dal titolo Alleanza e missione, dicendo che il documento erroneamente minimizzava l’importanza della diffusione del Vangelo.

L’Associated Press riferisce che la modifica ha portato i principali gruppi ebraici e i rabbini delle tre maggiori correnti del giudaismo americano a dire che le loro relazioni con i leader cattolici erano a rischio. Giovedí i rabbini del movimento ortodosso, di quello conservatore e di quello riformista si sono uniti all’Anti-Defamation League e al Comitato Ebraico Americano nell’affermare che il documento è “antitetico” all’essenza del dialogo interreligioso. Secondo loro, tale dialogo diventa “insostenibile”, se lo scopo dei partecipanti cristiani è quello di convincere gli ebrei ad accettare Cristo.

Il Vescovo di Bridgeport in Connecticut, William Lori, ha commentato la revisione di giugno [2008] dicendo: «Se da una parte la Chiesa cattolica non converte il popolo ebraico, essa non può d’altra parte rinunciare a testimoniare loro la propria fede in Cristo, né ad accoglierli nella condivisione di quella stessa fede quando necessario».