Ricordo che, quando ero a Firenze, le persone di una certa età chiamavano la solennità odierna, molto semplicemente, «Santa Maria». La nonna di alcuni nostri alunni ogni anno, il 15 agosto, mi mandava uno splendido mazzo di fiori da mettere davanti alla statua dell’Immacolata nella cappella del Collegio, datando il biglietto di accompagnamento con un sobrio «Santa Maria», seguito dall’indicazione dell’anno. È una consuetudine che altrove ho ritrovato solo fra i Servi di Maria (non a caso fondati a Firenze). Ufficialmente ormai ci si riferisce alla festività odierna come all’«Assunzione della Beata Vergine Maria» (l’espressione che incontriamo nei libri liturgici) o, piú popolarmente, all’«Assunta» o, piú laicamente, a «Ferragosto». Eppure quel «Santa Maria», col suo sapore antico e austero, dice tutto.
È sufficiente usare tale espressione, perché il 15 agosto è la festa mariana per eccellenza. È vero che nel calendario liturgico abbiamo una buona dozzina di celebrazioni mariane, ma l’Assunzione è quella che le supera e le riassume tutte. Se l’Immacolata Concezione segna l’inizio dell’esistenza umana di Maria, e la sua Divina Maternità costituisce il mistero centrale della sua esperienza terrena, la sua Assunzione al cielo rappresenta il compimento ultimo verso cui quell’esperienza converge. Non è un caso che, secondo le norme ecclesiastiche, le chiese dedicate alla Vergine, che non hanno una specifica festa titolare, celebrano tale ricorrenza il 15 agosto. I nostri fratelli orientali dànno una grandissima importanza alla celebrazione della «Dormizione» di Maria (come loro la chiamano), facendola precedere da due settimane di digiuno.
Se ci badate bene, tutte le chiese, un tempo, erano intitolate a «Santa Maria», magari con l’aggiunta di qualche specificazione (teologica, topografica, ecc.), a cominciare dal primo santuario mariano, la basilica romana di «Santa Maria Maggiore». Oggi sembra quasi che non sia piú sufficiente invocare la Madre di Dio con questo semplice titolo «Santa Maria», sembra quasi una mancanza di rispetto; ed ecco quindi i vari «Maria Santissima», «Beata Vergine Maria», «Nostra Signora», ecc. E invece quel titolo è il primo e il piú semplice di tutti: non a caso, nelle litania lauretane, iniziamo la sequela di invocazioni proprio con «Santa Maria».
Purtroppo l’estate e la secolarizzazione galoppante stanno gradualmente attenuando il valore religioso del 15 agosto, facendone semplicemente la festa di mezza estate. Ma per noi tale data continuerà a essere la piú importante festa mariana dell’anno, la «Festa di Santa Maria». Auguri a tutti!
È sufficiente usare tale espressione, perché il 15 agosto è la festa mariana per eccellenza. È vero che nel calendario liturgico abbiamo una buona dozzina di celebrazioni mariane, ma l’Assunzione è quella che le supera e le riassume tutte. Se l’Immacolata Concezione segna l’inizio dell’esistenza umana di Maria, e la sua Divina Maternità costituisce il mistero centrale della sua esperienza terrena, la sua Assunzione al cielo rappresenta il compimento ultimo verso cui quell’esperienza converge. Non è un caso che, secondo le norme ecclesiastiche, le chiese dedicate alla Vergine, che non hanno una specifica festa titolare, celebrano tale ricorrenza il 15 agosto. I nostri fratelli orientali dànno una grandissima importanza alla celebrazione della «Dormizione» di Maria (come loro la chiamano), facendola precedere da due settimane di digiuno.
Se ci badate bene, tutte le chiese, un tempo, erano intitolate a «Santa Maria», magari con l’aggiunta di qualche specificazione (teologica, topografica, ecc.), a cominciare dal primo santuario mariano, la basilica romana di «Santa Maria Maggiore». Oggi sembra quasi che non sia piú sufficiente invocare la Madre di Dio con questo semplice titolo «Santa Maria», sembra quasi una mancanza di rispetto; ed ecco quindi i vari «Maria Santissima», «Beata Vergine Maria», «Nostra Signora», ecc. E invece quel titolo è il primo e il piú semplice di tutti: non a caso, nelle litania lauretane, iniziamo la sequela di invocazioni proprio con «Santa Maria».
Purtroppo l’estate e la secolarizzazione galoppante stanno gradualmente attenuando il valore religioso del 15 agosto, facendone semplicemente la festa di mezza estate. Ma per noi tale data continuerà a essere la piú importante festa mariana dell’anno, la «Festa di Santa Maria». Auguri a tutti!